Curiosità!
Chi era San Vigilio
Il nome Vigilio deriva dal latino Vigilius (vigilante).
Non si conosce il nome del padre, mentre la madre si chiamava Massenzia e i suoi fratelli Claudiano e Magoriano, che divennero anch'essi santi.
Vigilio si trasferì presto con i suoi genitori da Roma (possibile città natale) a Trento, ma completò la sua formazione teologico-filosofica prima ad Atene e poi a Roma.
Nel 380 circa tornò a Trento, dove si fece ammirare per la sua formazione culturale ma anche la sua umiltà e di cui venne nominato vescovo nel 385 circa.
Vigilio fu attivo come missionario ai tempi di papa Siricio, quando ancora molte zone del Trentino dovevano essere evangelizzate; operò soprattutto nella valle dell'Adige e nella zona di Trento e fece costruire numerose chiese.
Vigilio fu molto solerte nel combattere l'idolatria e questa azione avrebbe causato il suo martirio: accompagnato dai fratelli e da un altro missionario si recò in Val Rendena dove celebrò la Messa e gettò nel fiume Sarca una statua di Saturno.
Questo scatenò l'ira dei pagani, che lo uccisero, secondo la leggenda, usando bastoni e zoccoli di legno (sgalmere) con i quali spesso è raffigurato.
I suoi resti furono poi portati a Trento per essere seppelliti nel Duomo, che lui stesso aveva fatto costruire e dove si trovano ancora oggi.
Il Vescovo Vigilio è il santo patrono della città di Trento.
La leggenda della sorgente di San Vigilio
Si narra che Vigilio si recò, assieme a due diaconi, in Val di Bresimo per portare la nuova religione chiamata Cristianesimo.
Vigilio non venne accolto benevolmente dai residenti-chiamati “pagani”, in quanto adoravano gli dei romani come Marte (dio della guerra); Venere(dea dell’Amore), Vulcano (dio del fuoco)…ecc.- e non credevano alle parole d’amore e fratellanza predicate da Cristo e alla Buona Novella portata da Vigilio.
Testo tratto dal libro Adagio: trekking letterario per nuovi orizzonti lungo il Cammino Jacopeo d' Anaunia / Silvia Vernaccini, Mauro Neri:
“Vigilio fece per ribattere a quelle contestazioni, quando un vecchio si avvicinò e disse al predicatore: «Se il tuo Dio è così potente come dici, forestiero, allora per lui sarà facile dare una prova di questa sua forza! Bene: dacci un segno di quel che può fare questo tuo Figlio di Dio e solo allora potremo cominciare a discuterne.»
Vigilio non rispose. Si allontanò alcuni passi dal greto del torrente Bamés, si fece dare da uno dei suoi diaconi il lungo bastone che lo aveva sostenuto praticamente su tutte le strade di quella parte di regione, lo alzò e poi lo piantò con violenza nel terreno dell' Iscla de la Mort.
La gente di Bresimo si avvicinò per guardare e, con grande meraviglia di tutti, dopo alcuni istanti da quel buco in terra sgorgò dapprima un filo d'acqua che in pochi secondi divenne una cascatella zampillante, fresca e pulita! A quel punto i montanari, rimasti a bocca aperta e a occhi spalancati, s'inginocchiarono al cospetto di Vigilio e accettarono volentieri di ascoltare quel che aveva da dir loro su quella Buona Novella che sembrava così potente e importante.”