Le opere artistiche più significative, all'interno del Santuario.
Gli affreschi della navata.
La navata è decorata splendidamente alle pareti da affreschi cinquecenteschi ispirati in diciotto scene, testimonianza della ricezione dei modelli grafici della Kleine Passion di Albrecht Dürer.
Gli affreschi si basano sulla Kleine Passion, una serie di 37 xilografie pubblicata da Dùrer nel 1511 e sono stati riferiti ad un pittore di cultura tedesca.
Le pitture furono scialbate nel XIX secolo e sono state riportate alla luce nell'ambito degli interventi di restauro del 1946 e successivamente restaurate nel 2001.
Cosa raffigurano
Partendo a destra dell’arco santo, troviamo, quale prima scena del ciclo, il Cristo dolente, già frontespizio nell'edizione düreriana.
Sulla parete meridionale sono raffigurati il Peccato originale, la Cacciata dei Progenitori, l’Annunciazione, la Natività, l’Entrata in Gerusalemme e la Cacciata dei mercanti dal tempio.
Le cinque scene riportate sulla parete della cantoria rappresentano
- Cristo che si congeda dalla madre;
- l'Ultima cena, ovvero l'unica scena non desunta dalla Kleine Passio, ma rappresentata "secondo un’'iconografia medievale e quattrocentesca, con l'apostolo Giuda al di qua della tavola";
- Cristo nell'orto degli ulivi;
- il Tradimento di Giuda;
- Cristo dinnanzi a Caifa;
La parete settentrionale presenta Cristo dinnanzi a Pilato; Cristo flagellato; Cristo schernito; la Salita al Calvario e la Crocifìssione.
Chiude il ciclo, a sinistra dell’arco santo, il Cristo risorto.
L'altare Maggiore.
L'altare maggiore, opera d’intaglio locale del secolo XVII, è affiancato da statue raffiguranti San Gioacchino e Sant'Anna e presenta una pala raffigurante la Vergine col Bambino fra angeli e i Santi Romedio e Pietro Martire, realizzata da un ignoto pittore trentino del Seicento.
Dietro a questa pala si trova entro una nicchia una statua della Vergine accompagnata da angeli musicanti, databile, nonostante le successive manomissioni, al XV secolo, ritenuta miracolosa e particolarmente venerata in caso di siccità, da cui l’appellativo di Madonna della pioggia.
Datato 1641, il paliotto raffigura una Presentazione al tempio nelle forme di un evento contemporaneo. Sulla cimasa è invece ospitato un dipinto raffigurante la Vergine in trono fra i Santi Domenico e Caterina.
Il Flùgelaltar -“Altare dei Conti-
L’altare si trova nel presbiterio, alla destra dell’altare maggiore, in riferimento all’entrata. E’ stato nominato “Altare dei Conti” poiché fu commissionato da Bernardino Thun e Brigida d’Arsio fra il 1504 e 1508 e proviene dall’ antica, cappella del Castello di Altaguardia. E’ in legno ed è costituito da una mensa con paliotto dipinto nel 1508, rappresentante S. Bartolomeo sulla sinistra, Maria e il Bambino Gesù, S. Caterina.
Le tre figure sono in piedi, mentre inginocchiate vi sono le figure di Bernardino Thun e Brigida d'Arsio con gli stemmi nobiliari ai lati. Sopra a muro è poggiante l'ancona ad armadio con predella, che aveva scolpito a bassorilievo il velo della Veronica col Volto di Cristo retto da due angeli.
Il bassorilievo e la statua della Madonna e dei Santi Caterina e Bartolomeo e i due angioletti all'interno delle portelle sono stati rubati nell'ottobre 1979, insieme ad altre due statue di santi dell'altare maggiore.
Oggi le nicchie sono vuote e le immagini fotografiche indicano al loro posto la bellezza di queste opere di scuola tedesca tiro lese cinquecentesca.
Rimangono tuttavia i dipinti delle portelle, di grande interesse e di ottima scuola tedesca; essi hanno quattro figure di santi, sull'esterno S. Sebastiano a sinistra e S. Rocco a destra, nell'interno S. Cristoforo e S. Fabiano.
Le opere artistiche più significative, all'esterno del Santuario.