Le opere artistiche più significative, all'interno della Chiesa.
Gli affreschi della navata.
A sinistra entrando, sul fianco del muro della cantoria, è dipinta una figura ad affresco di Sant' Antonio da Padova; sulle pareti a nord una figura di Cristo che salva Pietro dalle acque, poi San Giorgio che uccide il drago dipinto sopra la porta laterale anche all'interno ad arco acuto in pietra.
Un quarto affresco della Madonna Annunziata alla parete dell'arco trionfale.Sono rimaste tracce di altri affreschi e una figura di Santa Lucia sulla parete sud:tutti questi affreschi sono opera del pittore Carlo Bonacina ed eseguiti nel 1948.
Sulla parete di destra è visibile un frammento d’affresco settecentesco, ritraente il Redentore.
In fondo all’aula trova posto un gruppo scultoreo in legno, realizzato nel 1945 da Vincenzo Moroder.
Dello stesso autore sono i quattordici bassorilievi lignei della Via Crucis (1947).
L'abside.
L'abside rialzata su due gradini in pietra rossa e pavimento a quadri bianchi e rossi, è poligonale sul fondo e si apre in una crociera e mezza costolata in marmo, con la raggiera che termina in quattro scudetti con la croce: il giglio, la rosa e foglie, il sole.
Nelle vele il monogramma IHS e l'agnello pasquale dipinti a fianco.
Alle pareti affreschi a simbologie sacre, a medaglioni, isolati nello spazio del muro.
A lato retro altare due figure sempre ad affresco di angeli; questi affreschi molto eleganti e prevalentemente grafici sono di stile Liberty del 1926.
L'altare Maggiore.
L'altare maggiore, in legno, dipinto ad imitazione del marmo, è attribuito a Giacomo Insom, poggia su tre gradini in pietra rossa, la mensa è settecentesca così come l'ancona ed è dipinta a imitazione marmo rea, con cornici di stile rococò.
Il tabernacolo in legno è retto da quattro colonne a capitello composito, il paramento dell'ancona si alza retto da quattro colonne lignee decorate a finto marmo rosso e terminanti con capitelli dorati di stile corinzio, che reggono a loro volta doppi architravi mossi verso l'alto all'arco centrale, che è sormontato da una cimasa, nella quale è posta a figura intera, in legno stuccato chiaro, l'immagine di Dio Creatore affiancato da due angeli seduti sui timpani spezzati laterali.
Le due portine ai lati dell'altare sono ad arco spezzato e anch'esse dipinte a imitazione marmo.
La pala ad olio centrale rappresenta San Bernardo al centro, con ai piedi San Vigilio e Sant'Antonio abate, in alto in effigie riquadro la Madonna del Buonconsiglio a mezzo busto, retta da angeli; è un buon dipinto del sec. XVIII.
L'altare è stato restaurato e riconsacrato l'8 dicembre 1969.
L'altare della Madonna del Carmine.
A sinistra rimane, su una mensola marmorca grigia, l'altare della Madonna del Carmine, costruito nel 1649, la cui statua precedente, non originale però perché più piccola di proporzioni rispetto alla nicchia e di modesta qualità, è in una cappellina esterna a Fontana.
La presente statua in nicchia è opera della seconda metà dell'Ottocento e rappresenta la Madonna in piedi col Bambino incoronati.
L'altare è dorato e retto da due colonne su alto basamento a decorazione di pastorali, foglie e tralci, scanalate e con capitello corinzio.
L'architrave si spezza insieme al timpano per lasciar posto alla cimasa, nel cui ellisse è rappresentato Dio Benedicente a mezzo busto, il coronamento a timpano spezzato ha il vaso della Vita privo di fregi.
Le ali laterali presentano due nicchie, nelle quali sono poste le statuette di Sant' Antonio e San Bernardo.
Il crocifisso.
Nel 1954 a Fontana avvenne un incendio che distrusse quasi tutta la frazione. Affisso ad una parete c’era un crocefisso; le fiamme avvolsero la casa risparmiando il crocefisso.
In ricordo di questo evento la popolazione, come ringraziamento lo conservano nella Chiesa, appeso al lato destro dall’entrata vicino all’abside.
Le opere artistiche più significative, all'esterno della Chiesa.
San Bernardo Abate, patrono di Bresimo.
La ricorrenza di San Bernardo cade il 20 Agosto e nel fine settimana antecedente si svolge la sagra, con cena e musica il sabato, la domenica, messa solenne nella Chiesa di San Bernardo poi pranzo in piazza con intrattenimenti, giochi nel pomeriggio.
Chi era San Bernardo.
Bernardo nacque l'anno 1090 nel castello di Fontaine, presso Dijon.
Educato santamente fu mandato a Chatillon per compiere gli studi nel collegio dei canonici di quella città.
La prontezza e la vivacità del suo ingegno facevano stupire i suoi maestri.
Ma se egli ascoltava le lezioni dei maestri, molto più era attratto dalla voce di Dio, che gli parlava internamente.
Bernardo fece parte dell’ Ordine dei Cavalieri del Tempio( conosciuto come i Templari) di cui fu un fervente attivista ed ispiratore della regola dell’Ordine. si distinse anche nella lotta contro le eresie
Papa Eugenio III, lo incaricò di predicare la Seconda Crociata.
Bernardo, con la sua eloquenza, riuscì a mobilitare non solo i francesi, ma anche i tedeschi.
Per la sua santità e sapienza: è chiamato il Dottore mellifluo.
Fondò il monastero di Chiaravalle-(Clairvaux) di cui fu nominato Abate.
Dopo una vita così santa e attiva, spirò il 20 agosto 1153 a 62 anni.
La Chiesa lo onora col titolo di dottore.
Curiosità su San Bernardo.
Devotissimo di Maria SS.
Bernardo non lasciava passare giorno senza offrirle qualche ossequio speciale; in tutti poi cercava di diffondere la devozione alla gran Madre di Dio. E la Madonna molto gradiva l'amore di quell'anima santa. Un giorno, passando Bernardo davanti alla statua della Vergine, le rivolse il saluto angelico : « Ave Maria », ma lo disse con tanta grazia ed affetto, che dalla statua si sentì rispondere: « Ave Bernardo ».
Una notte di Natale gli comparve la Vergine Maria con in braccio il Bambino Gesù, e Bernardo fu talmente invaghito della divina bellezza del Redentore, che fu poi sempre devotissimo dell'Incarnazione.
Numerosissime sono le sue opere, e per i suoi numerosi, alti e sapienti scritti sulle grandezze della Madre di Dio, venne chiamato il cantore di Maria.
La leggenda
Una delle leggende più curiose su San Bernardo racconta di un episodio avvenuto durante un viaggio a Vigevano, dove avrebbe catturato un diavolo che cercava di sabotare il suo carro. Il demone fu successivamente bruciato dai cittadini di Vigevano, un evento che viene ancora oggi commemorato con un rituale locale.